30 anni di World Wide Web – una storia di successo anche per le biblioteche
Alla fine degli anni Novanta il CERN mise in rete la prima pagina Web, inaugurando in tal modo l’era digitale. Il presente dossier illustra l’importante ruolo che le biblioteche svizzere hanno avuto in questa svolta.
21.12.2020 | Biblioteca Am Guisanplatz, Manuel Bigler

Alla fine degli anni Novanta il mondo subì un cambiamento, anche se a quel momento nessuno ne era consapevole. Grazie a un calcolatore del CERN, Tim Berners-Lee pubblicò la prima pagina Web. Quale infrastruttura ebbe a disposizione Internet, una rete di computer indipendente di università e istituti di ricerca che era nata e cresciuta nei decenni precedenti e che nel frattempo si era già diffusa su scala mondiale.
L’interconnessione quale idea rivoluzionaria
L’intenzione di Berners-Lee era in prima linea quella di promuovere la ricerca internazionale. La nuova opportunità non avrebbe dovuto migliorare soltanto la collaborazione all’interno del CERN, bensì anche quella dei ricercatori di tutto il mondo. La novità di fondo del World Wide Web WWW (in breve Web) consisteva nella possibilità di collegare tra loro, tramite link, le differenti pagine Web e sfruttare in tal modo una rete mondiale di informazioni scientifiche.
Il Web 2.0 – ulteriore sviluppo verso un fenomeno di massa
Con il tempo il Web ha messo vieppiù in ombra i servizi attuali come la posta elettronica e si è evoluto verso il Web 2.0. Le caratteristiche di questa evoluzione sono state soprattutto di natura tecnica e sociale.
Lo sviluppo di superifici sempre più facili da usare, ha fatto sì che improvvisamente quasi tutti fossero in grado di utilizzare il Web o addiruttura di creare personalmente contenuti. Le conoscenze tecniche come le conoscenze in ambito di programmazione sono scivolate in secondo piano.
Oltre allo scambio di informazioni vero e proprio tra ricercatori nonché tra la domanda e l’offerta in ambito di commercio online, un’ampia fetta della popolazione utilizza ora il Web come terreno fertile per nuove idee innovative nel settore economico e sociale. La sua attuazione a livello pratico ha infine permesso la digitalizzazione come la conosciamo oggi, un fenomeno che sta interessandopressoché tutti gli ambiti della vita.
Dalla biblioteca automatizzata alla biblioteca virtuale
Le biblioteche univiersitarie, che dapprima mettevano a disposizione i loro dati localmente e successivamente interconnessi in rete, hanno rivestito un ruolo essenziale nella crescita di Internet in Svizzera. Assieme agli istituti di ricerca e le prime aziende, nel 1990 hanno anche ottenuto l’accesso alla rete americana mediante un collegamento banda larga.
Nell’ultimo trentennio le biblioteche hanno esteso la propria offerta di prestazioni di servizi attraverso il Web. Da tempo gli utenti non si informano più unicamente ricorrendo all’offerta fisica. Oltre alla classica ricerca in cataloghi, i nuovi e potenti strumenti di ricerca permettono loro la ricerca di ulteriori fonti di informazioni come e-journal, banche dati o e-book.
Se disponibili gratuitamente o sotto licenza, gli utenti hanno accesso diretto ai media digitali mediante link.
Bibliografia consigliata dalla BiG:
Link d’approfondimento:
- Aufsatz «Automatisierung und Digitalisierung in den wissenschaftlichen Bibliotheken der Schweiz» von Bettina Wille aus dem Jahr 2016 (Churer Schriften zur Informationswissenschaft Nr. 80) (soltanto in tedesco)
- Articolo «Internet» nel Dizionario storico della Svizzera
- Descrizione del CERN da parte della SEFRI
- Descrizione del «Web 2.0» da Wikipedia
- Schizzo sul funzionamento del Webs di Berners-Lee (1989) (soltanto in inglese)
- Voce relativa a «Tim Berners-Lee» in Wikipedia
- Articolo del CERN sulla storia del Web (in inglese)
- Riproduzione della prima pagina Weg del CERN
- Articolo «Società digitale» nel Dizionario storico della Svizzera