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Tesori delle collezioni speciali – servizio sanitario dell’Esercito svizzero durante la Seconda guerra mondiale

Durante la Seconda guerra mondiale l’Esercito svizzero come si è preparato a medicare e a prendersi cura di decine di migliaia di feriti? Numerose fonti che fanno parte del patrimonio della Biblioteca Am Guisanplatz BiG contengono testimonianze di come era organizzato il servizio sanitario militare e del lavoro che venne svolto.

15.12.2021 | Biblioteca Am Guisanplatz, Christine Rohr

La fotografia ritrae medici dell’istituto sanitario militare 3 durante un’operazione, scatto realizzato nel 1940. (sigla DU 2744, disponibile risorsa online)
Operazione presso l’istituto sanitario militare 3 nel 1940. (sigla DU 2744, disponibile risorsa online)

L’influenza spagnola scoppiata nel 1918 aveva dimostrato che il servizio sanitario militare presentava carenze materiali e organizzative evidenti e che non era in grado di gestire un numero elevato di malati in modo soddisfacente. Nel regolamento della truppa del 1938 l’Esercito svizzero cercò di preparare il servizio sanitario in vista di un nuovo evento bellico partendo dagli insegnamenti tratti durante la guerra e l’ondata influenzale.

Il potenziamento materiale e in termini di personale della squadra di sanitari e delle colonne di trasporto, una maggiore motorizzazione e la creazione del deposito di materiale sanitario sono alcuni miglioramenti che hanno reso più efficiente il servizio sanitario.

La voglia di fare del medico in capo dell’esercito

Nel servizio attivo era il medico in capo dell’esercito Dr. Paul Vollenweider a essere responsabile per il servizio sanitario dell’esercito. Già prima che scoppiasse la guerra si impegnò molto a favore della formazione e del perfezionamento professionale del personale sanitario e promosse l’aiuto fornito su base volontaria da infermiere e samaritani. Inoltre Vollenweider mise in atto attività di prevenzione delle malattie infettive su ampia scala, tra le altre cose con un obbligo di vaccinarsi contro il vaiolo, il tifo, il paratifo e il tetano valido per tutti i militari.

Grazie all’esame schermografico al quale vennero sottoposti tutti i militari, le persone che prestavano servizio complementare e le donne che prestavano servizio (in totale 516 879 persone), sotto la guida del medico in capo dell’esercito Vollenweider la tubercolosi venne contrastata in maniera efficace. Vollenweider predispose inoltre l’istituzione del servizio di donazione del sangue e di grandi depositi di materiale sanitario. Nel 1945 lasciò la funzione di medico in capo dell’esercito e assunse la carica di direttore del Servizio federale dell’igiene pubblica.

Operare in tempi rapidi aiuta a salvare vite

Dalle esperienze maturate durante la Prima guerra mondiale, i medici avevano imparato che interventi chirurgici effettuati in tempi rapidi potevano salvare la vita ai feriti. Con le ambulanze chirurgiche introdotte con il regolamento della truppa del 1938 si intendeva fare in modo che le operazioni potessero essere svolte già negli ospedali da campo e non solo dai chirurghi nelle strutture sanitarie che si trovavano nell’hinterland. Curando ferite d’arma da fuoco all’addome in tempi rapidi ed effettuando amputazioni vicino al fronte si intendeva ridurre il tasso di mortalità.

A lungo termine l’utilizzo degli ospedali civili, come era stato fatto fino ad allora, si rivelò impraticabile. Dove avrebbe dovuto farsi curare la popolazione civile se gli ospedali erano pieni di soldati feriti? Il regolamento della truppa del 1938 prevedeva l’istituzione di fino a dieci istituti sanitari militari in caso di guerra che in qualità di grandi ospedali avrebbero potuto accogliere fino a 5000 feriti ciascuno. Ogni istituto sanitario militare era composto da sette sezioni che avevano compiti diversi.

Le donne prestano servizio militare per la prima volta

Gli istituti sanitari militari venivano diretti da ufficiali e sottufficiali della landsturm. Trovare un numero sufficiente di medici, dentisti, farmacisti e personale di cura fu una grande sfida. Di conseguenza risultò prezioso il sostegno fornito dai medici nel servizio complementare e la collaborazione con la Croce Rossa Svizzera, la quale fornì sostegno alle truppe sanitarie e agli istituti sanitari militari mettendo a disposizione materiale e personale ben istruito. In tal modo le donne poterono prestare servizio militare (su base volontaria) per la prima volta, più precisamente come infermiere, samaritane o esploratrici. Percepivano il soldo di soldato ed erano coperte dall’assicurazione militare.

Furono necessari grandi sforzi organizzativi per trovare spazi sufficienti per gli istituti sanitari militari. La soluzione di collocarli nelle scuole e negli alberghi a lungo termine si rivelò spesso inadeguata. A seguito dell’organizzazione del ridotto nazionale a partire dall’estate del 1940, gli istituti sanitari militari vennero dislocati in ampia parte nelle valli di montagna. Come dimostra l’incendio nell’hotel Baer a Grindelwald, il loro collocamento in alberghi di montagna, spesso realizzati in legno, era associato a grandi pericoli. Infine come soluzione venne scelto di realizzare circa 300 baracche sanitarie, costruite a partire dal 1941. I grandi istituti sanitari militari che esistevano fino ad allora vennero ripartiti in settori ospedalieri più piccoli, mentre i grandi istituti sanitari militari nelle città vennero chiusi.

Pronti in caso di guerra?

Non è dato sapere quanto si sarebbe rivelata valida l’organizzazione del settore sanitario con gli istituti sanitari militari se la Svizzera fosse stata coinvolta attivamente nella guerra. Le strutture realizzate erano sufficienti per curare i soldati svizzeri malati e feriti; il loro numero era compreso tra il 4 e il 6 per cento degli effettivi dell’esercito.

Descrizioni dettagliate riguardo all’ampia gamma di compiti e allo sviluppo del servizio sanitario sono reperibili nelle opere riportate tra la bibliografia consigliata e tra le fonti.

Fonti

Prodotti digitalizzati BiG

  • M.S.A. 3: Aktiv-Dienst ... 1939-1947. Risorsa online (registrazione fisica: sigla DU 2744)
  • Conseils Pratiques pour le Commandant d’Aamb. chir. Capit. Galfré, 6.3.1940 Ginevra, in franc. Risorsa online (registrazione fisica: sigla DU 1479)
  • Bericht über den Zentralkurs für Rotkreuzkolonnen 1938 in Basel, vom 29.3.-9.4.1938. Risorsa online (registrazione fisica: sigla DU 3485)
  • Bericht über die Ausbildung der chirurg. Ambulanz IV/7 in der Zeit vom 4. November 1939 bis 10. Januar 1940 an der chirurg. Abteilung des Kantonsspitals Winterthur, il rapporto contiene: 3 fogli con foto singole del SC Wild. Risorsa online (registrazione fisica: sigla DU 3486)
  • Lüthi, K. (1939). [quaderno degli appunti per la scuola sottufficiali I/41, rapporti quotidiani della cp san II/4 e III/5]. Risorsa online (registrazione fisica : sigla DU 3418)
  • Journal pour Commandement de l’Armée, Service de santé, Commissaire des guerres, du 2 septembre 1939 au [23 décembre 1939] Risorsa online (registrazione fisica: sigla DU 3487)
  • Tagebuch für Milit. San. Anstalt 4, Kommando.  Militärsanitätsanstalt 4. 1939-1940. Risorsa online (registrazione fisica: sigla DU 3488)

Link aggiuntivi

 


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